
La “Taranta,” un pezzo musicale tradizionalmente associato alla Puglia, è molto più di una semplice melodia. È un’esperienza sensoriale che trascende le barriere linguistiche e culturali, un ballo frenetico che celebra la vita, il dolore e la resistenza. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, avvolte in leggende e mistero. Si narra che questa danza sia nata come una cura per il morso del ragno tarantola, una creatura velenosa che infestava le campagne pugliesi. Il ballo furioso, sostenuto da un ritmo incalzante e melodie ipnotiche, avrebbe aiutato a scacciare il veleno dal corpo.
Sebbene questa teoria sia stata ampiamente smentita dalla scienza moderna, rimane una suggestiva testimonianza dell’ancestrale legame tra l’uomo e la natura in questa regione del sud Italia. La “Taranta” rappresenta un patrimonio culturale immateriale di straordinario valore, riconosciuto dall’UNESCO nel 2015.
La Struttura Musicale:
La musica della “Taranta” si basa su una struttura melodica semplice ma efficace. L’uso prevalente del modo minore crea un’atmosfera malinconica e struggente, tipica delle sonorità meridionali. I ritmi sono incalzanti, con una forte enfasi sulla battura binaria che invita a muoversi. Gli strumenti tradizionali utilizzati includono:
Strumento | Descrizione |
---|---|
Tammorra | Un tamburo a cornice di grandi dimensioni, il cuore pulsante della “Taranta”. |
Ciaramella | Una specie di oboe a canna doppia, che produce suoni potenti e penetranti. |
Violino | Spesso utilizzato per creare melodie malinconiche e suggestive. |
Accordion | Un strumento moderno, ma ampiamente adottato nella musica popolare pugliese. |
La Danza della Taranta:
Il ballo della “Taranta” è un’espressione di pura energia vitale. I ballerini si muovono con gesti convulsi e improvvisi, seguendo il ritmo frenetico della musica. La danza simboleggia la lotta contro le avversità, la liberazione dalla sofferenza e la gioia di vivere.
I Maestri della Taranta:
La tradizione musicale della “Taranta” è stata tramandata oralmente per generazioni. Alcuni nomi spiccano nella storia di questo genere musicale:
- Roberto Murolo: Un cantautore napoletano che ha dato un contributo significativo alla riscoperta della musica popolare del Sud Italia, incluso il genere “Taranta”.
- Enzo Avitabile: Un altro artista partenopeo, famoso per la sua fusione di sonorità tradizionali e moderne. Ha collaborato con numerosi artisti internazionali, portando la “Taranta” su palcoscenici di tutto il mondo.
- Lucio Dalla: Anche se non strettamente legato alla tradizione della “Taranta”, il cantautore bolognese ha inserito elementi di questo genere in alcune delle sue canzoni più famose.
La Taranta Oggi:
La “Taranta” continua ad essere una forma d’arte viva e vibrante. Ogni anno, durante l’estate, si svolgono numerosi festival dedicati a questa tradizione musicale. Ballerini e musicisti da tutto il mondo si riuniscono per celebrare la magia della “Taranta”.
Questa danza ha ispirato artisti di diverse discipline, dalla pittura alla scultura, dal teatro al cinema.
La sua energia vitale e la sua capacità di comunicare emozioni profonde la rendono una forma d’arte universale che trascende i confini geografici e culturali.
Esperienza Umana:
Oltre ai suoi aspetti musicali e folkloristici, la “Taranta” rappresenta un patrimonio immateriale di straordinario valore. Essa testimonia la resilienza della cultura popolare italiana e il suo capacità di adattarsi alle sfide del tempo.
Ascoltare e ballare la “Taranta” è un’esperienza unica che permette di entrare in contatto con le radici profonde della cultura italiana. È un viaggio nel tempo, una celebrazione della vita e una testimonianza della forza dell’animo umano.