
“The Thing That Should Not Be”, un brano iconico degli Americani Metallica, è una delle perle nascoste del loro epico album “Master of Puppets” del 1986. La traccia in questione non solo offre un’incredibile fusione di melodie doom e virtuosismo thrash, ma racconta anche una storia inquietante che affonda le radici nell’orrore cosmico di H.P. Lovecraft.
Un viaggio oscuro nel cuore del thrash metal
“The Thing That Should Not Be”, con i suoi oltre sei minuti di durata, è un viaggio musicale intricato e drammatico. Il brano inizia con una tranquilla melodia acustica che evoca un senso di mistero e malinconia. Tuttavia, questo fragile equilibrio viene rapidamente sconvolto dall’irruzione di riff di chitarra furiosi, percussioni potenti e voce gutturale di James Hetfield.
Il ritmo cambia frequentemente: dalle cadenze lente e cupe alle esplosioni di velocità frenetica, tipica del thrash metal. Le parti vocali di Hetfield, spesso in un tono gelido e minaccioso, narrano una storia terrificante di una creatura antica e maligna che risorge dal profondo.
Un omaggio a Lovecraft e all’orrore cosmico
La traccia trae ispirazione dall’opera del maestro dell’horror cosmico H.P. Lovecraft. “The Thing That Should Not Be” fa riferimento alla creatura immaginaria Cthulhu, una divinità aliena di immenso potere che dorme in profondità nell’oceano.
Il testo descrive l’orrore di chi si trova faccia a faccia con questa entità antica e maligna: la follia che pervade chi la osserva, la paura paralizzante che ne consegue.
Un’opera collettiva di talento
“The Thing That Should Not Be” è un brano che evidenzia il talento individuale dei membri dei Metallica.
- Kirk Hammett, con i suoi assoli di chitarra aggressivi e melodici, crea una atmosfera musicale complessa e coinvolgente.
- Cliff Burton, bassista leggendario scomparso prematuramente nel 1986, aggiunge una solida base ritmica che sostiene la canzone senza mai risultare pesante.
Lars Ulrich, alla batteria, fornisce un ritmo preciso e potente, guidando il brano attraverso le sue diverse fasi musicali.
L’influenza di “The Thing That Should Not Be” sulla musica metal
La traccia ha avuto una profonda influenza sulla scena heavy metal successiva. Il suo mix unico di doom metal e thrash metal ha aperto la strada a nuove sonorità e stili musicali, ispirando numerose band che seguiranno.
La magia del sound
La produzione di “The Thing That Should Not Be”, curata da Fleming Rasmussen, contribuisce in modo significativo al suo successo. Il suono è potente e grezzo, ma allo stesso tempo preciso e chiaro. Le chitarre hanno un tono pesante e tagliente, mentre la voce di Hetfield è distorta e potente.
La batteria di Ulrich ha un suono secco e definito, che sottolinea la potenza delle percussioni.
Un brano per gli amanti del metal estremo
“The Thing That Should Not Be” è un brano imprescindibile per qualsiasi amante dell’heavy metal. La sua combinazione di melodie orecchiabili, riff aggressivi e testi inquietanti lo rende un vero classico del genere.
Tabella: Strumenti Musicali Usati in “The Thing That Should Not Be”
Strumento | Musicista | Descrizione |
---|---|---|
Chitarra elettrica | Kirk Hammett | Solos rapidi e melodici, riff potenti |
Basso elettrico | Cliff Burton | Linee di basso complesse e melodice |
Batteria | Lars Ulrich | Ritmo potente e preciso |
Voce | James Hetfield | Growl gutturale, voce distintiva |
“The Thing That Should Not Be” è un brano che trascende il semplice ascolto musicale. È un’esperienza coinvolgente che ti trasporta in un mondo oscuro e misterioso, dove la musica e la narrativa si fondono per creare un capolavoro senza tempo.